Le vediamo ovunque in Sicilia, ci guardano dai balconi, arredano case e negozi, persino capi di abbigliamento. Ma da dove nasce la leggenda delle teste di moro siciliane? Vi sono varie versioni della storia. Vi racconto le due che mi piacciono di più.
Nascita della leggenda delle teste di moro siciliane: versione romantica.
Si sa che la Sicilia è terra di conquista e incrocio di molteplici culture. Queste due teste rappresentano una donna dal viso chiaro e quindi la parte cristiana, mentre lui è il moro, musulmano.
Messi una accanto all’altro, possono simboleggiare l’unione dei vari popoli che si sono susseguiti nei secoli sull’isola.
La versione macabra della leggenda
Pochi sanno però che l’origine di questi vasi è piuttosto macabra.
Il tutto ha inizio quando una giovane siciliana, ai tempi della dominazione araba, capisce che il suo amato, un giovane moro, non sarebbe stato solo suo.
Decise allora di tagliargli la testa, di metterla in una vaso e piantarci del basilico che crebbe rigoglioso e profumato.
I vicini invidiosi vollero anche loro un vaso a forma di testa e, da allora, è un pullulare di teste ovunque.
Questa storia ci insegna che:
- Guai a tradire una donna siciliana
- L’apparenza inganna
- I vicini ficcanaso e invidiosi esistono da sempre
Queste sono solo due delle numerose leggende che gravitano attorno alle teste, oggi simbolo della Sicilia. Un’altra versione la ritroviamo nel Decamerone di Boccaccio che ci parla di Lisabetta da Messina. Trovi il testo qui. Chissà che questo pullulare di teste, non parta proprio da qui!
Un grande impulso a questa leggenda è stata data da una serie Tv americana girata in Sicilia: The White Lotus. In particolare, nelle scene girate a Taormina, al San Domenico Palace Hotel, le teste sono spesso protagoniste.
A me tutte queste teste fanno un po’ paura anche perché ora sono davvero dappertutto. Ma credo che siano in pochi a conoscerne la vera origine.
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